Il borgo fortificato di Castel del Monte sorge a 1345 m. di altitudine ai piedi dell’ultima propaggine meridionale del Gran Sasso. Le sue origini vanno rintracciate nel sottostante Piano di S. Marco, il cui nome deriva da un’antica abbazia medievale di cui abbiamo notizie in una bolla corografica di Pasquale II del 1112 e dove si conservano numerose testimonianze archeologiche che vanno dall’XI sec a.C. al XII sec. d.C.. A ovest, il Piano è delimitato dal Colle della Battaglia. Si tratta di un tipico insediamento di altura di età preromana che presenta resti di un circuito murario intorno al quale corre un triplice fossato. Come suggerisce il toponimo, su questo Colle, si svolse la battaglia tra l’esercito romano guidato da Bruto Sceva e la città di Aufinia (l’attuale Ofena) e le terre vicine, tra cui la leggendaria Città delle Tre Corone citata da Tito Livio. Tra l’XI e il XII secolo nasce il nucleo originario di Castel del Monte, posto nella parte più alta dell’attuale abitato: il “Ricetto”. Il toponimo “Castellum de Monte” compare per la prima volta nella bolla corografica di Pasquale II del 1223. Tra il XIII e il XIV secolo il borgo è retto dagli Acquaviva; dopo aver fatto parte dei possedimenti di Alessandro Sforza dal 1383 al 1474, entra nell’orbita dei Piccolomini. Dal 1579 fino alla prima metà del XVIII secolo, il borgo è possedimento della famiglia Medici e a loro si succederanno i Borboni che vi regneranno fino all’Unità d’Italia.
L’impianto urbano del borgo appare molto compatto, con esigui spazi aperti, percorsi interni stretti e tortuosi e edifici perimetrali posti a schiera continua. Questi ultimi, denominati “Case Mura”, si sviluppano molto in altezza e presentano aperture solo nei prospetti interni. L’impianto difensivo di Castel del Monte comprende anche quattro torrioni semicilindrici e una torre nel Ricetto, oggi campanile della chiesa Matrice di S. Marco Evangelista, e cinque porte di accesso principali, più due ingressi secondari, disposti lungo il perimetro difensivo. Per ovviare alla mancanza di spazio, si è fatto largo uso dei cosiddetti “sporti”, ovvero una sorta di gallerie che coprono porzioni di percorsi viari, sopra le quali si sviluppano due o più piani abitati.
Nel centro storico, oltre alla già citata chiesa di S. Marco, sono presenti le chiese di S. Rocco, di S. Caterina e della Madonna del Suffragio. Tali edifici conservano al loro interno dipinti interessanti, commissionati dalle famiglie armentizie più ricche del paese, elementi scultorei e arredi lignei di ottima fattura. Castel del Monte conserva anche degli edifici architettonicamente rilevanti, come il Palazzo del Governatore e la Casa della Famiglia Colelli. A causa di smembramenti che si sono succeduti nel corso dei secoli, la struttura originaria dei due edifici è, tuttavia, scarsamente leggibile.